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morti sul lavoro nella bergamasca

Il 2020 è stato un anno particolare, per la provincia bergamasca, a causa dell’emergenza sanitaria e di una nuova «tipologia» di infortunio legata proprio al Covid-19. Questa situazione ha prodotto un’impennata del numero di morti sul lavoro, strettamente connessi all’emergenza sanitaria.

Secondo i dati riportati dall’Eco di Bergamo le denunce da infortunio sul lavoro da Covid-19 nel 2020, in provincia di Bergamo sono:

  • il 71,7% donne
  • il 28,3% uomini.

Per quanto riguarda la fascia d’età:

  • < 34 anni il 13%
  • dai 35 ai 49 anni il 35,2%
  • dai 50 i 64 anni il 49,6%
  • > dai 65 anni il 2,2%

 In Italia le denunce da infortunio sul lavoro da Covid-19 nel 2020 sono:

  • il 69,6% donne
  • il 30,4% uomini.

Per quanto riguarda la fascia d’età, in Italia:

  • < 34 anni il 19%
  • dai 35 ai 49 anni il 37%
  • dai 50 i 64 anni il 42,2%
  • > dai 65 anni il 1,8%

“Nel 2020, le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale nella provincia di Bergamo sono state 50, di cui 44 legate al contagio da Covid-19, con un aumento di 30 casi rispetto al 2019. Dunque, ogni 5 infortuni mortali, 4 sono da Covid-19. Viceversa, anche per l’effetto della sospensione, dal 9 marzo al mese di maggio su tutto il territorio nazionale, di ogni attività produttiva considerata non essenziale oltre che per la chiusura delle scuole, si è registrata una diminuzione del 17,7% delle denunce totali di infortunio: 11.503 nel 2020 contro le 13.973 del 2019. Le denunce di infortunio legate al Covid-19, alla data del 31 dicembre 2020, sono state 2.817, circa il 25% delle denunce totali di infortunio.” (Presidente Nazionale Franco Bettoni, Inail).

La categoria più penalizzata è stata quella dei sanitari, con medici e infermieri in prima linea per contrastare la pandemia. A seguito del Decreto Cura Italia che ha riconosciuto come infortunio il contagio da Covid19 in ambito lavorativo, l’Inail ha risposto prontamente per garantire la piena tutela assicurativa ai lavoratori colpiti, proprio a partire dagli operatori sanitari.

La prevenzione è il principio cardine su cui si deve puntare.

L’Inail per quest’anno ha messo a disposizione 2,5 milioni di euro per progetti di formazione e informazione in materia di reinserimento e di integrazione lavorativa delle persone con disabilità dal lavoro (potranno essere inoltrate dal 27 aprile al 27 maggio 2021) e quasi 14 milioni di euro per il finanziamento di interventi formativi in prevenzione destinati non solo alle figure dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e dei responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, ma anche dei lavoratori per potenziare il livello di consapevolezza dei valori della sicurezza.

Protocollo Saniprom

Saniprom è il primo protocollo in Italia di pianificazione, di formazione, di monitoraggio e di verifica della sanificazione, che garantisce il raggiungimento e mantenimento di un costante stato igienico di altissimo livello. Grazie al protocollo Saniprom i datori di lavoro possono ridurre i contagi, il rischio di infortuni sul lavoro e di conseguenza evitare il risarcimento del danno per contagio sul lavoro.

Per maggiori informazioni sul protocollo CONTATTACI