L’emergenza sanitaria, che ha duramente colpito l’Italia, ha conferito assoluta centralità alle operazioni di pulizia e igienizzazione.

Igienizzazione, sanificazione, disinfezione sono diventate pratiche essenziali per un ritorno ad una nuova normalità.

Il settore del cleaning professionale è quindi chiamato a recitare un ruolo da protagonista, perché mai come oggi si è parlato di igiene e pulizia.

Afidamp (Associazione di fabbricanti e distributori di macchine e attrezzature per la pulizia professionale) con la sua annuale ricerca ha dato un ritratto del comparto del cleaning professionale.

L’indagine è stata condotta in un periodo compreso tra luglio e novembre 2020 a 160 aziende.

La divisione per categorie è in Macchine per la pulizia (41%), prodotti chimici (40%), attrezzature (21%), fibre e panni (9%), carta (7%), altri prodotti (9%). La distribuzione geografica del campione vede una concentrazione maggiore a Nord Est (42%), Nord Ovest (37%), mentre il 15% è in Centro Italia e il 6% in Sud e isole.

Alle aziende intervistate è stato chiesto cosa si aspettano dal fatturato 2020 rispetto al 2019.

Hanno risposto come segue:

34% delle aziende si aspetta una crescita

26% delle aziende non si aspetta variazioni

35% delle aziende pensa di diminuire

La previsione di aumento medio è del +29%; la previsione di diminuzione media è del -21%.

La valutazione complessiva sullo svolgimento delle attività nel 2020 è comunque negativa, con oltre il 30% delle aziende intervistate che dichiara di avere lavorato peggio. La causa è da riscontrarsi nelle difficoltà di movimento e di reperimento di materiali necessari, le richieste a singhiozzo della clientela, la mancanza quasi totale di mercati importanti, il blocco per alcuni mesi di alcuni codici ATECO del settore.

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