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prevenzione infezioni scuole

 

L’OMS ha recentemente pubblicato una checklist per supportare la riapertura in sicurezza delle scuole e garantire la prevenzione e il controllo della diffusione del virus nelle classi.

 

La riapertura delle scuole prevista per il mese di settembre 2021 rappresenta un momento che riveste grande importanza nella lotta alla diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2. L'impatto che può avere la riapertura delle scuole sulla diffusione di COVID-19 è oggetto di un lungo dibattito all'interno della comunità scientifica. L’OMS ha recentemente pubblicato una checklist per supportare la riapertura in sicurezza delle scuole e garantire la prevenzione e il controllo della diffusione del virus nelle classi.

Tra le indicazioni vi sono il distanziamento di almeno un metro fra i banchi, l’uso delle mascherine chirurgiche sopra i sei anni, anche da seduti e il ricambio frequente d’aria. Le misure definite dagli esperti per limitare le occasioni di contagio tengono conto anche dei possibili scenari epidemiologici futuri e delle peculiarità didattiche/educative dei servizi dell’infanzia. Le raccomandazioni su distanziamento, obbligatorietà delle mascherine chirurgiche, in caso di impossibilità a mantenere la distanza di almeno un metro tra i banchi, e sanificazione restano anche in zona bianca, dove però sono consentite le attività extracurriculari, soggette invece a limitazioni nelle Regioni gialle, arancioni o rosse.

ALCUNI DATI INAIL

Nel periodo ottobre 2020-giugno 2021, il sistema di monitoraggio ha rilevato 13.410 focolai in ambito scolastico, che rappresentano il 2.9% del totale dei focolai segnalati a livello nazionale. Durante tutto il periodo della pandemia, da gennaio 2020 a maggio 2021, il numero di denunce per infortunio da COVID-19 pervenute all’INAIL per i lavoratori del settore istruzione, sono state 3.240, di cui 2.127 nell’anno 2020 e 1.113 nei mesi da gennaio a maggio 2021. L’incidenza percentuale sul totale dei casi è stata complessivamente dell’1,9%. Considerando i due anni separatamente tale percentuale si attesta all’1,5% per il 2020 e al 4,0% per i mesi del 2021. Tali dati si riferiscono ai docenti universitari (ordinari e associati), ricercatori e tecnici laureati nelle università, ai professori di scuola secondaria, ai professori di scuola primaria, pre-primarie e professioni assimilate nonché ad altri specialisti dell’educazione e della formazione, che rappresentano l’85,8% del totale delle denunce pervenute complessivamente. Il restante 14,2% è relativo al personale non docente.

Ruolo dei bambini nella diffusione del virus

Il ruolo dei bambini nella diffusione del virus rimane ancora dibattuto in quanto la trasmissione dipende da molteplici fattori, quali carica virale, durata della contagiosità, variante, tipologia di sintomi, fattori di suscettibilità etc. Allo stato attuale, un recente report dello European Center for Disease prevention and Control (ECDC) ha ipotizzato che i bambini più piccoli trasmettano meno l’infezione rispetto ai ragazzi più grandi. L’incertezza di questa conclusione dipenderebbe dal fatto che i bambini più piccoli sono anche più spesso asintomatici e vengono testati di meno. Per gli adolescenti invece vi è un’evidenza moderata che sia capaci di trasmettere l’infezione tanto quanto gli adulti. Queste differenze nell’età potrebbero anche in parte spiegare i risultati contrastanti di alcuni studi che analizzano i minori come una classe omogenea. Gli studi dimostrano come la trasmissione del virus fra i giovani sia legata più alla comunità che alla frequenza e alla sede scolastica. Dagli studi scientifici emerge, inoltre, come il personale scolastico non sia risultato più a rischio di sviluppare, rispetto ad altre professioni, l’infezione da Covid-19. L’Inail evidenzia l’importanza che il Medico Competente, ove nominato, contribuisca a promuovere l’adesione alla campagna di vaccinazione anti-COVID19 , per tutti i lavoratori indipendentemente dallo stato vaccinale degli stessi, anche in occasione della sorveglianza sanitaria o in momenti formativi rivolti al personale. Per tenere sotto controllo la diffusione del virus nelle classi, è stato predisposto anche un piano di monitoraggio che prevede il coinvolgimento di “scuole sentinella”, individuate dalle autorità sanitarie regionali d’intesa con gli uffici scolastici. Ogni 15 giorni almeno 55mila alunni nella fascia di età 6-14 anni saranno testati con tamponi salivari molecolari, condotti su base volontaria, che nella fase di avvio dell’iniziativa potranno essere eseguiti nella sede scolastica con l’ausilio di personale sanitario. Successivamente la raccolta dei campioni sarà invece effettuata in ambito familiare, rispettando le istruzioni che garantiscono la correttezza della sua esecuzione. Il prelievo potrà quindi essere eseguito in modo autonomo dalla famiglia, che consegnerà il test in appositi punti di raccolta.

Fonte: INAIL