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covid e travel

 

Persi 95 miliardi nel 2020. I turisti internazionali sono diminuiti del 71%, mentre quelli nazionali sono calati del 46%. Il 38% degli italiani preferisce rimandare la pianificazione di viaggi.

 

Il settore del turismo è stato tra i settori più colpiti dalla pandemia. Nel 2020 in Italia è stato registrato un calo del 60% dei visitatori rispetto al 2019, circa 70 milioni di visitatori in meno, con una riduzione dei pernottamenti turistici di circa 224 milioni, per una perdita complessiva di 95 miliardi di euro. I visitatori internazionali sono diminuiti del -71% mentre quelli domestici sono calati del 46%. Questo è quello che è emerso dal report pubblicato dalla società di consulenza Deloitte sull’impatto del Covid sull’industria italiana del travel & hospitality.

Con i primi dati del 2021 si può per ora affermare che la situazione non è ancora particolarmente migliorata: il 38% degli italiani preferisce rimandare la pianificazione di viaggi a quando la situazione pandemica sarà migliorata. La preoccupazione per la propria salute rimane un tema rilevante per il 47% degli italiani e il 57% dei consumatori stranieri.

Il turismo del futuro

Da quando la campagna vaccinale nazionale ha preso slancio e si sono alleggerite le restrizioni, le ricerche degli italiani relative a viaggi e voli sono aumentate così come le ricerche da parte dei turisti stranieri verso il nostro Paese. Cambiano però le scelte in riferimento alle mete di viaggio. Le preferenze per le destinazioni di villeggiatura si spostano dalle mete più tradizionali quali le grandi città d’arte come Roma, Venezia e Firenze. Inoltre cambia anche la modalità di trasporto ricercata, aumentano le richieste di auto a noleggio a discapito del tradizionale volo low cost, ed anche la tipologia di alloggi ricercati è differente: avanza l’interesse per le case vacanza a discapito degli hotel.

Una delle priorità dei turisti, italiani e stranieri, rimane il fattore sicurezza. La preoccupazione per la propria salute rimane un tema rilevante per il 47% degli italiani e il 57% dei consumatori stranieri, e le cifre aumentano se si parla della preoccupazione per la salute dei familiari: 61% per l’Italia e 64% per gli stranieri. Di riflesso, sono ancora numerosi i turisti che non si sentono sicuri ad alloggiare in albergo o prendere un volo, tra gli italiani solo il 43% di dichiara sicuro a soggiornare in hotel, mentre il 32% a volare. Proprio per far fronte all’esigenza di sicurezza, un elemento che sicuramente condizionerà il turismo sia della prossima stagione estiva sia dell’anno a venire sarà l’introduzione del passaporto vaccinale eu.

L’interesse per i viaggi in generale sta tornando a crescere, anche se prevale ancora un atteggiamento di cautela a causa degli impatti economici della crisi. Il fattore economico rimane un motivo che dissuade il 30% dei consumatori dall’organizzare un viaggio.

La nuova generazione di turisti è composta da nativi digitali che richiedono servizi digitali e innovativi. Questa predisposizione alla digitalizzazione porta come conseguenza l’esigenza di esperienze altamente personalizzate e costruite sulla base dei propri interessi e valori. Inoltre, attenzione all'autenticità e alla sostenibilità sono altri due fattori che hanno acquisito importanza in periodo di pandemia, anche alla luce dei cambiamenti climatici in corso. Questi due valori definiscono interi stili di vita, incluse le scelte di consumo e le modalità di viaggio dei turisti più giovani.